Chiara BCN: le seducenti creazioni di Chiara Passa

22/10/2019, di Elena Parmegiani

VelvetMag incontra Chiara Passa affermata designer di gioielli. Architetto, appassionata di viaggi e perennemente in movimento. Chiara inizia casualmente la professione di designer. Il suo spirito originale, la sua energia, la sua instancabile creatività danno vita al brand Chiara BCN, acronimo di Barcellona. Proprio nella città spagnola inizia il suo sogno. Casualmente, perchè il destino a volte ci riserva delle sorprese inaspettate e mette in luce dei talenti che non pensavamo di avere.


L’atelier, le testimonial e i punti vendita Chiara BCN

Raggiungiamo la designer nel suo laboratorio/atelier di Roma in Via Principessa Clotilde. Ed è proprio da qui che le creazioni prendono vita e vengono esportate in tutto il mondo. Gioielli affascinanti, originali per una donna che ama distinguersi e svelare qualcosa della sua personalità, proprio grazie ai monili che indossa. Forse è per questo che anche Margherita Buy, Elena Sofia Ricci, Laura Pausini, Kelly Ruttherford, Nancy Dell'Olio, Serena Autieri, Luisa Ranieri, Laura Chiatti, Cristina Chiabotto, Paola Marella hanno scelto di indossare i pezzi iconici in eventi speciali. E' possibile trovare i gioielli nelle boutique e nei posti più trendy. Fra questi: "Lee Anderson Couture " a New York,  "Blu" a Capri, l'Hotel Des Pecheurs all'Isola di Cavallo, "Suite 76" a Roma , "Oro Incenso e Mirra" a Milano, oltre che a Ibiza, a Formentera e a Forte dei Marmi.


Intervista in esclusiva per VelvetMag

Come inizia la sua avventura creativa?

Per caso. Nel 2006 mi trovavo a Barcellona. Proprio qui la mia vita è cambiata e perciò ho deciso di chiamare il mio brand Chiara BCN. Dopo aver terminato gli studi in architettura, decisi di andare a lavorare in Spagna. A Barcellona iniziai una carriera intensa. Mi occupavo all’epoca di progetti importantissimi a cui dedicavo l’intera giornata. Un week end venne a trovarmi mia mamma, Enrica Martinelli, a cui si ruppe un orecchino. Mi chiese di ripararlo. Provai così a riattaccare la pietra. Fu molto divertente, perciò decisi dopo un mese di crearle un nuovo paio di orecchini. Era un modo per dedicarmi a qualcosa che mi facesse evadere dalla mia professione. Allo stesso tempo tutto questo metteva in luce la mia anima creativa ed originale. La notte, quando avevo terminato i progetti di architettura, creavo. Ancora oggi dormo pochissimo e mi dedico completamente alle mie creazioni.

È stato difficile emergere come designer?

Tutto è avvenuto in maniera molto naturale. Le amiche di mia madre iniziarono a farle i complimenti per gli orecchini che realizzavo e a ordinarli anche loro. Persino “Tad”, lo store più glamour della capitale all’epoca, chiese a mia madre chi fosse la designer degli orecchini. Chiesero di potermi incontrare. Con molto stupore il negozio acquistò i miei orecchini e nel giro di una settimana li vendette tutti. Mi chiesero di creare subito un’altra collezione. Da lì a poco mi dedicai a realizzare anche collane e anelli e a lasciare la professione di architetto.

Lei è un’autodidatta, ha imparato da sola a creare: quali sono le sue fonti d’ispirazione?

Ho la fortuna di apprendere tutto molto velocemente. Mi basta vedere le tecniche creative per poterle poi mettere in pratica. A Marrakech ho appreso la lavorazione dei metalli e del traforo. Devo tutto ai miei viaggi che mi ispirano costantemente. La mia amica scenografa Maria Chiara Castelli, figlia del grande Gaetano, mi ha dato molti consigli per realizzare i monili.

I suoi gioielli sono stati indossati da attrici famose. Ha una testimonial in particolare?

Beh la mia prima testimonial è mia madre. Grazie a lei e al famoso orecchino è partito tutto. Lo conservo gelosamente. La socialité Rossana Bellorini interpreta mirabilmente le mie creazioni da diversi anni. Lei è un’esteta, appassionata di design, cosmopolita. Vive tra Parigi, Formentera, Barcellona, proprio dove l’ho conosciuta. Adora i miei anelli, li colleziona. Persino Gucci e Missoni l’hanno scelta come attuale testimonial.

 

 

Come si compone la sua linea?

Da sei grandi categorie, che sono ispirate dalle tecniche e dai materiali. Marrakech con la lavorazione traforata, Fluid con tecnica a cera persa, composta prettamente da anelli tridimensionali con rose e bronzo e orecchini realizzati con tappi di bottiglie pregiate. Perle con gioielli realizzati proprio con perle polinesiane. Poi c’è Plexi composta da plexiglass misto con bronzo. Sparkling è dedicata agli swarovski. Custom per le clienti che amano personalizzare le mie creazioni.

L’ultima collezione si chiama Elena. Esprime un’anima originale, creativa, elegante. È ispirata all’energia di New York, ma anche allo chic di Parigi. Attualmente sto ultimando la collezione ispirata ai quattro elementi della natura: acqua, aria, terra e fuoco, che presenterò prima di Natale. Da circa un mese ho lanciato anche il canale on line WWW.CHIARABCNJEWELRY.COM, che permette di ordinare comodamente da casa le mie creazioni. Tutti i pezzi hanno un nome, è come se fossero dei figli.

Tra i monili iconici c’è anche un porta fortuna. Ce ne parli.

Sì, il cornetto, il lucky amulet. Il primo che realizzai era in corallo rosso, ma c’è anche il più sofisticato nero o anche la versione gold. Quando si acquista c’è un piccolo rito scaramantico, una sorta di attivazione che viene fatta per esorcizzare le negatività.

Chi è Chiara?

Uno spirito libero, notturno direi, visto che amo la notte per creare. Una donna che ha saputo inventarsi seguendo le sue passioni. I miei gioielli sono un mezzo per esprimere me stessa. Sono una persona originale ed un’eterna viaggiatrice. Per me la vita è adesso e desidero assaporarne ogni singolo momento. Voglio fare tutto oggi perché il domani non esiste.


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